Il primo ministro olandese, leader dei cosiddetti “paesi frugali”, sta venendo descritto come il più cattivo dei cattivi: ma è davvero così?

Negli ultimi giorni il primo ministro dei Paesi Bassi, il 53enne Mark Rutte, è stato ampiamente descritto come il più rigido e cattivo tra i leader europei, a causa delle sue posizioni su due temi centrali nell’attuale dibattito politico dell’Unione Europea: il Fondo per la ripresa, il principale strumento per stimolare la ripresa economica europea dopo l’epidemia da coronavirus, e il nuovo bilancio pluriennale dell’Unione. Entrambi i temi sono stati trattati nell’ultimo Consiglio Europeo, tenuto a Bruxelles lo scorso fine settimana, senza però che venisse trovato un accordo a causa soprattutto delle divisioni tra due schieramenti: quello guidato da Rutte, dei cosiddetti “frugal four” (i paesi frugali, cioè Austria, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi), e quello a cui appartiene anche l’Italia, e che comprende i paesi del Sud Europa, alcuni dei quali molto colpiti dall’epidemia da coronavirus.
Rutte è stato criticato da diversi leader europei, tra cui il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, per le sue posizioni: il governo olandese, per esempio, si è detto contrario ad aumentare il contributo al bilancio dell’Unione Europea per evitare che l’Unione diventi – ancor di più, secondo alcuni – una pachidermica macchina burocratica; si è opposto alla concessione di denaro a fondo perduto ai paesi più in difficoltà, dicendo che l’unico sistema accettabile sarebbe stato quello dei prestiti; e ha insistito nell’introdurre un meccanismo di veto che permetta al Consiglio Europeo – e quindi ai singoli governi dell’Unione – di respingere i piani nazionali con cui ciascun paese dovrà indicare come vuole utilizzare i soldi del Fondo per la ripresa, facendo sì quindi che il modo in cui spendere i soldi ricevuti dall’UE sia concordato con i paesi dell’UE.
Rutte è uno dei leader più longevi dell’Unione Europea, insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel, e uno dei più apprezzati per la sua abilità a negoziare.
Rutte è il più giovane di sette fratelli. Ha studiato Storia nella città olandese di Leiden e ha iniziato molto presto a scalare le gerarchie del suo partito mentre lavorava come responsabile delle risorse umane per la società britannica-olandese Unilever. Dal 2002 al 2006 è stato ministro – prima degli Affari sociali e l’occupazione, poi dell’Istruzione, della cultura e della scienza – e poi è diventato leader del Partito popolare per la libertà e democrazia, di orientamento liberale e conservatore, carica che mantiene ancora oggi.